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lunedì 21 novembre 2016

L'AMBROSIA LA BEVANDA DEGLI IMMORTALI


Articolo scritto da 
Victoria Knowledges



Nella mitologia antica molte sostanze, erbe, bevande definite magiche rendevano immortali gli uomini che le ingerivano. L’Ambrosia è la bevanda degli dei, la bevanda che li rende immortali ma che è anche in grado di rendere immortale chiunque la beva.

L’unico mortale, semidivino, che è riuscito ad averne con il consenso degli Dei è stato Ercole, che dopo le sue celeberrime fatiche è diventato a sua volta una divinità.

Strettamente correlato con l'ambrosia è il "nettare". Nei poemi omerici il nettare è solitamente la bevanda e l'ambrosia il cibo degli dèi.

Interessante sapere che lo studioso Arthur Woollgar Verrall, tuttavia, ipotizzó che il significato di ambrosia non fosse immortale ma "fragrante". Se così fosse, questa parola deriverebbe dal termine semitico MBR ("ambra", che quando viene bruciata produce una resina profumata) ed alla quale le popolazioni d'Oriente attribuivano poteri miracolosi.

Wilhelm H. Roscher pensa che sia "nettare" che "ambrosia" identificassero tipi di miele, ed in questo caso il loro potere di conferire immortalità sarebbe da attribuire al supposto potere curativo e purificante del miele stesso, il quale è infatti asettico, ed anche perché l'idromele, miele fermentato, precedette il vino come enteogeno, ovvero sostanza psicoattiva usata in un contesto religioso-sciamanico.

L'ambrosia è conosciuta anche nella cultura hindu ma con il nome di amrita.

Molti studiosi, mettono in relazione l'ambrosia al fungo allucinogeno Amanita muscaria, per intenderci il fungo dal cappello rosso con macchie bianche, il piú appariscente del bosco, che puó provocare formicolio, delirio, allucinazioni visive e olfattive, depersonalizzazione, sensazione di sognare (stato onirico), depressione, talvolta agitazione psicomotoria e mania suicida.

Numerosi personaggi mortali, nella mitologia greca, vennero resi immortali per volontà degli dèi, in seguito alla loro buona condotta e per la loro fedeltà alle divinità.

Ora che si tratti di sostanze presesnti in natura o di sostanze a noi sconosciute portate direttamente da esseri venuti sulla Terra, il mito rimane e come ogni mito anche questo si fonda su qualcosa di reale.